Punti chiave
Hai mai sentito parlare di profili a I (I di Imola)? E di profili a T?
Dopo la seconda guerra mondiale, riparte il boom economico e le aziende cercano operai prima, poi operai specializzati, poi operai iperspecializzati.
Tutto parte da quel momento: quell'iper negli anni si diffonde in maniera trasversale in tutti gli ambiti e settori: ci sono avvocati specializzati, medici specializzati e così via.
Oggi a distanza di mezzo secolo lo scenario non è cambiato: cerchiamo ancora persone competenti e specializzate.
Anche il mondo dei social media che inizialmente prevedeva una sola figura che faceva un po' tutto spaziando da Facebook a Instagram, da Twitter a Linkedin, ben presto si è riorganizzato con figure con specializzazioni verticali sul singolo social network.
Eppure nonostante questa continua richiesta di specializzazione all'orizzonte si affaccia uno scenario diverso.
Si inizia a parlare di persone con il profilo a T: se una persona ha esperienza e conoscenze specifiche su alcuni ambiti ai quali affianca diverse competenze in ambiti contigui che completano la sua formazione, si può affermare che ha un profilo a T.
L’origine di questa definizione sembra essere della McKinsey & Company, termine col quale classificava alcuni consulenti interni, anche se il merito della diffusione va all’imprenditore americano Tim Brown, il CEO di IDEO, che l'ha resa popolare.
È il risultato di un percorso di formazione in due direzioni distinte: l’ampiezza della formazione è la linea orizzontale della T, mentre l’asta verticale indica la profondità delle proprie conoscenze.
Da una parte la profondità della nostra competenza specifica ci garantisce la capacità di concludere e finalizzare un’attività, mentre dall'altra l’ampiezza alimenta la nostra creatività, stimola nuove connessioni e crea collegamenti nuovi, veri e propri momenti di creatività.
Così in maniera analoga accanto al chirurgo iperspecializzato in un ambito specifico, abbiamo il medico che ha studiato anche naturopatia, ayurveda o agopuntura.
Oppure abbiamo l'avvocato che si specializza anche nel digitale al punto da diventare un punto di riferimento per tutto il settore.
Il profilo a T descrive persone che hanno una profonda conoscenza o competenza in un particolare campo (che possiamo rappresentare con la linea verticale della T) e un'ampia gamma di competenze superficiali in altri campi (la lunghezza della linea orizzontale della T indica l'estensione di queste competenze orizzontali.).
La capacità di combinare specializzazione con competenze trasversali è un tema al centro di molte riflessioni di tante aziende di realtà e settori diversi.
E tu, pensi di avere un "profilo a I" o un "profilo a T"?
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